Grest Estate Ragazzi 2014: un dono per crescere insieme!
Quando si parla di “dono”, vengono alla mente molte cose.
Innanzitutto, le parole “dono”, “regalo”, “presente” richiamano qualcosa di bello e piacevole per ogni persona. I doni infatti presuppongono un sentimento di affetto e amore verso qualcuno e gli oggetti che vengono donati lo rappresentano.
Ci sono volte in cui ci si può sentire obbligati a fare un dono; in alcune occasioni esso può diventare anche una forma di ricatto. Ma il "dono" è veramente tale solo se è spontaneo, libero e se lascia liberi. Il dono vero è fatto con gratuità, con dis-interesse. Nel commercio c'è scambio, interesse, profitto, convenienza, cosa che nei rapporti tra le persone, non ci dovrebbero essere, per non ridurre le persone a “merce”. Il dono comporta un altro modo di pensare la vita e il mondo.
Chi dona gratuitamente libera se stesso e rende libere le persone. Chi fa esperienza del "dono" diventa persona più vera.
Il dono fa maturare sia chi lo fa sia chi lo riceve: il dono fa stare bene tutti!
Donare e ricevere ci ricorda che, in fondo, noi uomini siamo poveri perché bisognosi di tutto, ma siamo anche fondamentalmente ricchi perché capaci di donare e donarci:
- chi è “povero” sa chiedere, pregare e addirittura supplicare. Chi è povero sa ringraziare ed essere riconoscente in tanti modi. E per di più, è vigile, pronto ad ascoltare e ad accogliere ciò che gli può essere detto o offerto;
- chi è “ricco”, per essere davvero uomo tra gli uomini, deve saper diventare un fratello, solidale con gli altri, attento al prossimo, addirittura capace di prevedere i bisogni altrui.
Chi dona sa capire i bisogni degli altri.
Quando si sceglie un regalo, ad esempio, lo si sceglie in base alla sensibilità e ai gusti dell'altro oltre che ai propri. E in più il dono è più bello se suscita curiosità e sorpresa: anche le confezioni regalo hanno un loro significato! E poi un regalo, per essere tale, dovrebbe caratterizzarsi anche per la sua originalità, per la sua unicità e novità.
Ma ancora, il dono esprime gioia, felicità: “si è più beati nel dare che nel ricevere” (At 20,35). Quando si dona si rendono felici gli altri. Un dono viene spesso fatto per dare rilievo a momenti importanti, alle ricorrenze, alle feste. Il dono crea festa!
Il perdono poi costituisce uno dei doni più particolari e preziosi: chi lo dà, offre qualcosa che va oltre il comune senso di giustizia: si tratta di un super-dono che rimette in moto la fiducia reciproca e la fraternità.
Va detto infine che la capacità di riconoscere i doni e di donare è presente in tutti ma va educata, formata, allenata, esercitata. Qui il valore è proprio l’allenamento, l'esercizio cui dedicarsi sia da soli sia insieme con gli altri. Il dono infatti chiede di essere… imitato: in un contesto in cui si dona gratuitamente si impara a donare e si genera una sorta di “circolarità” del dono.
grest.oragiovane
Accedi
ACCEDI A ORAGIOVANE
X
Non sei registrato?
Inserisci la tua e-mail per iscriverti al network di Oragiovane!
REGISTRATI AL NETWORK DI ORAGIOVANE
X